Le 7 Contrade
Dal 1981 le Contrade iniziano a fare la loro comparsa nel quartiere, fu una gita parrocchiale a Siena che determinò la scelta di replicare la suddivisione del territorio parrocchiale in 7 zone, appunto le contrade. Sorsero con i propri nomi e gli specifici colori, così le vie e i palazzi cominciarono a prendere vivacità e ad animarsi per quelle che in seguito diventeranno le manifestazioni pensate per condividere un progetto racchiuso nello slogan: conoscersi per cambiare e costruire insieme. Un nuovo modo di proporre l’incontro tra la comunità e tutti i residenti del quartiere, lavorare fianco a fianco senza distinzioni o appartenenze. La pastorale si aprì a questo nuovo aspetto “l’uscire fuori” dal recinto parrocchiale per incontrare il nostro prossimo e incontrarlo negli aspetti quotidiani della vita. E allora orgogliosi dei propri simboli e dei propri colori ancora oggi ci si imbatte nella Contrada del Cigno (nei primi anni si chiamava Oca), la Contrada Giaguaro, la Contrada Falco (nei primi anni si chiamava Aquila), la Contrada San Giorgio (nei primi anni si chiamava Drago), Contrada Lumaca (nei primi anni si chiamava Chiocciola), Contrada Farfalla (nei primi anni si chiamava Bruco) e Contrada Elefante. Nacquero le attività delle 7 sorelle, le sette contrade che tra rivalità e sana competizioni vivono e fanno vivere all’intero quartiere: attività, feste, giochi, gare, preghiere e devozione.
Sono 4 le manifestazioni che da subito il Consiglio Pastorale parrocchiale ha delegato le contrade nell’organizzazione: “Contrade senza Frontiere” che insieme al lancio dell’oratorio dà il via alle attività parrocchiali, la “Festa della Befana” (oggi Festa della Solidarietà) che si articola durante il periodo di Natale, il “Carnevale Romano delle 7 Contrade di Sant’Atanasio” con i maestosi carri allegorici, costruiti con tecniche e materiali vari, accompagnati dai gruppi mascherati ed infine il “Palio di Sant’Atanasio” che si svolge a maggio durante le celebrazioni della festa del Santo Patrono. La vittoria del Palio attesa e sperata da tatti si attribuiva con la corsa dei cavalli oggi con la gara di balestrieri o degli arcieri. Elegante e partecipato il Corteo Storico con più di 200 comparse in costumi del 1300/1350 rigorosamente cuciti a mano dalle mamme della parrocchia, sfila per le vie del quartiere pronto ad accoglierlo addobbato da bandiere e vessilli. Durante la processione del Santo patrono, in ogni contrada, in prossimità della Croce posizionata in ricordo del Giubileo del 2000, viene impartita la benedizione a tutti gli abitanti della contrada per intercessione di Sant’Atanasio con le reliquie del Santo.
La processione del Santo Patrono, le messe di contrada, i centri di ascolto della parola, le vie crucis, la missione cittadina, la presenza dei ministri straordinari dell’Eucarestia hanno scandito l’impegno di tanti volontari e accompagnato la vita delle contrade anche con qualche fatica. Non sono mancate le battute d’arresto per alcune contrade, come in questo periodo sta vivendo la Contrada del Falco che non riesce a organizzarsi per poter ripartecipare alle tante attività. Confidiamo che, come già accaduto, anche gli abitanti di Via Tiburtina, Via Renzo Rossi e Via C. Algranati possano sentire il desiderio di mettersi in gioco per ridare alla contrada del Falco un club e partecipare a pieno titolo alla vita comunitaria.
Dopo gli anni di pandemia, che ci hanno costretti a fermare le attività, quest’anno siamo a festeggiare con grande orgoglio i 40 anni delle ns manifestazioni. Grazie a tutti coloro che donano il proprio tempo e il proprio lavoro gratuito per il bene di tutti. Sentiamo forte la responsabilità di continuare questa pastorale anche per tutti quelli che ci hanno creduto e che hanno sacrificato gli interessi personali per donare qualcosa di se testimoniando il Vangelo nel quartiere.
Significative le parole di Papa Giovanni Paolo II (oggi San Giovanni Paolo II) durante l’omelia in occasione della sua visita pastoral
e nella nostra parrocchia il 18 maggio 1997 …”esprimo il mio apprezzamento per il vostro impegno e vi incoraggio a proseguire nel valorizzare queste tradizioni culturali e religiose”.
Oggi le Contrade sono costituite da un club che ne regola la l’organizzazione, dando a ciascuno un ruolo secondo le proprie caratteristiche e inclinazioni. Del Club di Contrada fanno parte: il capo Contrada, il Vice capo Contrada, il segretario, il cassiere, il responsabile tecnico/logistico, il responsabile costumi, il referente dei capi scala, il referente sportivo, il ministro straordinario dell’Eucarestia.